Le maschere tradizionali di Carnevale

Le maschere tradizionali

Rappresentano un po’ il Carnevale old style dei nonni. Le maschere che ci venivano raccontate da piccoli e che oggi i bambini conoscono solo per l’attaccamento alle tradizioni di qualche maestra. Arlecchino, Colombina, Pulcinella e tutta la compagnia di maschere tradizionali del Carnevale oggi sono state superate da travestimenti più moderni, legati agli idoli dei cartoni e dei telefilm più recenti.

 

Noi mamme probabilmente abbiamo chiusa in qualche cassetto la nostra foto vestite da Arlecchino, sostituito dopo qualche anno (fortunatamente?) da un abito da improbabile damina. I colori delle toppe del famoso personaggio bergamasco, le poesie a memoria in cui Pantalone e Balanzone ci confondevano le idee, e ancora Brighella e Meneghino. Difficilmente vedremo queste maschere rallegrare il Carnevale 2019 dei nostri bimbi. Ma facciamoglieli vedere, insegniamo loro da dove vengono, qual è la loro storia!

 

Pulcinella, Napoli

Si mormora che Pulcinella sia disposto a tutto pur di mangiare, addirittura a prendere le consuete bastonate. Di bianco vestito, con una maschera nera sul volto ha origini napoletane ed è una delle maschere più antiche della tradizione carnevalesca italiana.

pulcinella carnevale

Pantalone, Venezia

Il veneziano Pantalone indossa un vestito rosso coperto da un lungo mantello nero. La tradizione lo dipinge come un vecchio mercante interessato ai soldi ma anche alla ricerca di una buona sposa per i suoi figli.

Colombina, Venezia

Stessa origine lagunare quella della bella Colombina che indossa un vestito coperto da un grembiule e l’immancabile crestina sulla testa. Mediamente bugiarda, è diventata nella tradizione la compagna del divertente Arlecchino: lei sì che sa come tenergli testa!

Arlecchino, Bergamo

Ecco, parliamo di questo coloratissimo personaggio: la maschera bergamasca è famosa in tutto il mondo per il suo vestito a toppe multicolori. È un servo pronto a fare dispetti che però sa anche destreggiarsi nelle situazioni più complicate. Ai suoi movimenti saltellanti, con inchini e capriole, seguono puntualmente le grandi risate dei bambini.

arlecchino

Brighella, Bergamo

Compaesano di Arlecchino, Brighella ne è anche compagno di disavventure. Deve il suo nome al suo comportamento furbetto. Anche lui infatti è solito dire bugie e ama creare trappole anche solo per poter ridere di gusto sulle sventure del prossimo. La tradizione lo vuole vestito di bianco e verde.

Ce ne sono ancora tante: Stenterello, il dottor Balanzone, il Gianduia… Scopri tutta la storia delle maschere tradizionali su QuantoManca.com!